Comprendere le circostanze in cui si può essere completamente esentati dal pagamento dell’IMU può portare a significativi risparmi.
I contribuenti italiani sono sottoposti a una serie di tasse che, a fine mese, fanno decisamente sentire il loro peso sul bilancio familiare. Così, per quanto evaderle sia assolutamente illegale e non è in alcun modo consigliato, riuscire a a essere esonerati da alcune di esse è sempre una bella notizia. A questo proposito, un argomento di grande interesse per molti proprietari di immobili è l’esenzione dall’IMU (Imposta Municipale Unica).
L’IMU è dovuta dai proprietari di immobili, inclusi coloro che detengono diritti reali minori, come l’usufruttuario o il titolare del diritto di abitazione. I locatari, invece, sono esclusi dal pagamento dell’IMU, che rimane a carico del proprietario dell’immobile. Questo significa che, ad esempio, una persona che vive in affitto in una casa o in un appartamento non deve pagare l’IMU, che è invece sempre a carico del proprietario.
La legge italiana prevede specifiche situazioni in cui è possibile ottenere una completa esenzione dall’IMU. Il primo caso è quello in cui l’immobile è l’abitazione principale del cittadino. Si definisce tale un immobile in cui il proprietario ha fissato la propria residenza e dove vive effettivamente. È quindi necessario che questi due requisiti coesistano: se semplicemente la propria residenza è fissata nell’immobile ma poi non si abita lì, allora il pagamento dell’IMU è purtroppo dovuto.
Un trattamento di favore è poi concesso alle coppie sposate, in cui entrambi i coniugi sono proprietari di un diverso immobile. In questi casi, è data la facoltà alla coppia di scegliere su quale delle due abitazioni ottenere l’esenzione fiscale, anche se non si abita in quella scelta. Tuttavia, secondo la sentenza della Corte Costituzionale n. 209/2022, è possibile ottenere l’esenzione su entrambe le proprietà se i coniugi vivono separatamente per ragioni di lavoro e hanno la residenza in immobili diversi.
Infine, nel caso di un immobile concesso in comodato d’uso gratuito a parenti in linea retta di primo grado (ad esempio, da padre a figlio o viceversa), è previsto uno sconto del 50% sull’IMU. Per usufruire di questo sconto, l’immobile deve essere utilizzato dal comodatario come abitazione principale e non deve rientrare nelle categorie catastali di lusso. Quest’ultima misura ha anche un’altra importante implicazione: non si può intestare la casa a un figlio o a un parente stretto per evitare di pagare l’IMU, facendola risultare la sua abitazione principale.
Molti contribuenti pensano che questa tecnica sia efficace, ma in realtà nella maggior parte dei casi stratagemmi di questo tipo vengono ben presto scoperti dalle autorità e sanzionati. In ogni caso, prima di intraprendere qualsiasi azione o per avere informazioni adeguate alla propria, specifica situazione, è sempre consigliabile rivolgersi alla consulenza di un esperto.
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