Diversi bonus sono agli sgoccioli ed uno di essi riguarda la caldaia a gas. Quanto tempo rimane per richiederlo e come fare.
Il mondo sta progressivamente cambiando e la recente approvazione all’unanimità alla Cop28 del documento contenente le linee di indirizzo relative all’accordo sul clima con il progressivo abbandono dei combustibili fossili ne è la prova. Va da sé che alcuni bonus oggi disponibili difficilmente verranno rifinanziati in futuro: nel caso dell’Italia, peraltro, il passo significativo verso un futuro legato alla sostenibilità ambientale è arrivato anche dal Parlamento europeo con l’accordo sulla direttiva Case Green (EPBD).
L’obiettivo è quello di andare drasticamente a ridurre le emissioni nonché il consumo energetico degli edifici ubicati nei Paesi dell’Unione Europea. E le misure in gioco sono molteplici, tra le quali anche l’abbandono, entro il 2040, delle caldaie a gas.
Di fatto anche i bonus che oggi consentono di acquistare questi impianti di riscaldamento verranno a sparire, e questo accadrà ben prima del 2040. Infatti l’agevolazione legata alle caldaie a gas è ormai agli sgoccioli e resta ancora poco tempo per poterne approfittare. Vediamo fino a quando sarà possibile fare domanda per ottenere gli incentivi. Il futuro del settore energetico europeo è scritto, pertanto difficilmente si potrà fare un passo indietro in tal senso: la Direttiva UE ha, tra i suoi punti salienti, un rapido cambiamento dal punto di vista del trattamento fiscale delle caldaie a gas.
Pertanto il bonus che consente di recuperare parte dei costi verrà a scomparire nel 2025: per la precisione sarà possibile fare domanda per ottenere l’agevolazione a fronte della sostituzione della propria caldaia con un nuovo impianto a gas entro e non oltre il 31 dicembre 2024 ed è decisamente improbabile che possano esserci proroghe in tal senso. Ad oggi il bonus è erogato in diverse modalità a seconda del tipo di intervento: è pari al 50% se ascritto a lavori di ristrutturazione o manutenzione straordinaria dell’immobile oppure, nel caso di specifici modelli green con dotazione di pompa di calore integrata, del 65% facendo riferimento all’Ecobonus. Vi è poi il Superbonus del 70%. Le somme vengono risparmiate sotto forma di detrazioni Irpef: ovvero si paga l’intera cifra per poi ricevere indietro, annualmente, importi di uguale misura suddivisi nell’arco di dieci anni.
Resta dunque davvero pochissimo tempo dal momento che i vari Paesi europei, Italia inclusa, dovranno al più presto adottare specifiche regole interne per andare drasticamente a ridurre i consumi energetici degli immobili residenziali.
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