Vedere partite di calcio in streaming sarà ancora più costoso nei prossimi anni? La decisione dell’UE potrebbe danneggiare gli utenti.
La questione costi per la visione in diretta degli eventi sportivi più importanti è aperta sin da quando le tv private satellitari hanno fatto il loro ingresso. Oggi l’arrivo della concorrenza delle piattaforme streaming non ha migliorato la situazione dal punto di vista economico e sono sempre pochi – rispetto alla platea di possibili interessati – coloro che possono davvero permettersi un abbonamento per vedere una partita o un evento sportivo.
Spesso i detentori dei diritti hanno puntato il dito contro la pirateria, sostenendo che proprio la possibilità illegale di vedere i contenuti da loro trasmessi fosse la causa dei prezzi così alti. I costi di gestione infatti sono quelli e un numero basso di abbonati impone una aumento dei costi d’abbonamento.
La legge antipirateria adesso è realtà, a partire dal 31 gennaio 2024 diverrà effettiva grazie alla messa a punto del Piracy Shield e vedremo se davvero questo comporterà una diminuzione dei prezzi d’abbonamento oltre a quella delle trasmissioni illegali. Nel frattempo nella Commissione Europea si discute dell’abbattimento del Geo-blocking per la messa in onda di contenuti sportivi.
Secondo una parte dei parlamentari europei, l’abbattimento dei confini di trasmissione porterebbe ad una maggiore concorrenza e dunque alla possibilità per gli utenti di scegliere servizi esteri che hanno un costo minore rispetto a quelli nazionali. L’abbattimento dei confini è già attivo per lo shopping online e lo scorso 13 dicembre il Parlamento Europeo ha votato a favore di quello dei contenuti audiovisivi e sportivi.
Addio al Geo-blocking: opportunità o problematica per gli utenti?
La decisione presa dai parlamentari non è ancora vincolante, la Commissione Europea sta valutando quando, come e se applicare questa nuova direzione comunitaria. Dopo l’approvazione parlamentare, infatti, si è riservata il diritto di proporre una nuova votazione a riguardo entro il 2025.
La questione è tutt’altro che decisa, i parlamentari hanno chiesto alla Commissione e agli stati membri dell’UE di valutare attentamente l’abbattimento del Geo-blocking per il settore della trasmissione degli eventi sportivi dal vivo. In questo modo infatti ci sarebbe una grande convenienza per gli utenti, ma ci sarebbe anche una netta diminuzione degli introiti per tutto il settore.
Secondo alcuni una simile decisione potrebbe portare a diverse problematiche: oltre ad un aumento delle tariffe sul lungo termine, anche una diminuzione dei canali di trasmissione e della diversità culturale dei contenuti proposti. Doversi confrontare con un mercato più ampio e concorrenti più forti, potrebbe portare varie emittenti e aziende a non riuscire a competere e di conseguenza a scomparire col tempo.
Lo standby della decisione è stato accolto favorevolmente dall’AD della Lega Serie A, il quale ha dichiarato: “Il Parlamento Europeo ha riconosciuto la peculiarità dei servizi Audio Visual, che se inseriti in una cancellazione del Geo-blocking subirebbero un aumento dei prezzi per i consumatori e una significativa diminuzione di investimenti”.
L’aumento dei prezzi di cui parla l’AD sarebbe causato dalla necessità di pagare di più per l’acquisto dei diritti internazionali, un costo che comporterebbe necessariamente l’aumento di quelli di abbonamento a cui si aggiungerebbero le perdite dovute alla possibilità per gli utenti di scegliere emittenti estere che offrono prezzi concorrenziali.