A distanza di qualche mese dall’approvazione della legge antipirateria, ecco che finalmente il blocco per lo streaming diventa operativo.
Sin da quando esistono le tv pay, esistono anche metodi illeciti per usufruire dei contenuti a pagamento in maniera gratuita, o meglio dietro il pagamento di una cifra decisamente inferiore che viene corrisposta al fornitore del servizio illecito. Inizialmente si trattava di schede pirata da inserire nel decoder satellitare, ma con il miglioramento delle funzionalità internet si è evoluto anche il metodo per ottenere e fornire le trasmissioni illegali.
Sicuramente il servizio più noto è l’Ip Tv (o meglio conosciuto come “Pezzotto”), ma a fornire lo streaming illegale di eventi sportivi o film e serie tv sono anche siti web che è possibile trovare navigando su internet. Sin dal primo momento il governo Meloni ha parlato di una stretta sulle trasmissioni streaming illegali e lo scorso agosto questa intenzione è stata formalizzata in quella che è stata ribattezzata legge antipirateria.
Di base la legge fornisce maggiori poteri ad AGCOM che adesso ha la facoltà di interrompere in appena 30 minuti le trasmissioni illegali, senza necessariamente richiedere l’autorizzazione e dunque perdere tempo utile per contrastare il servizio illecito. La legge è in vigore dallo scorso agosto, ma attualmente non sono stati riscontrati grossi cambiamenti rispetto al passato.
Il motivo è che prima è stato necessario mettere a punto il Piracy Shield, uno strumento attraverso il quale gli stessi titolari del diritto di trasmissione possono richiedere il blocco del servizio illecito senza necessità di passare attraverso la segnalazione all’AGCOM.
Streaming pirata: come funziona e quando sarà attivo il Piracy Shield
Inizialmente il meccanismo di blocco delle trasmissioni pirata era stato pensato come un “Machine to Machine” in cui i titolari del diritto di trasmissione potevano inviare la segnalazione dell’indirizzo ip illegale, a cui però dovevano aggiungere la notifica all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Una volta ricevuta la segnalazione, questa avrebbe poi provveduto ad autorizzare il blocco del segnale.
In seguito con il decreto Caivano è stata apportata un’interessante modifica che dovrebbe ulteriormente accelerare la procedura. Adesso, grazie al Piracy Shield, i titolari del diritto potranno bloccare la trasmissione illecita senza necessità di notifica ad AGCOM. Il sistema è già operativo e verrà testato in queste settimane, tuttavia si pensa che possa essere pienamente operativo solo a partire dal 31 gennaio 2024.
Per quanto riguarda la procedura, i titolari del diritto (Sky o DAZN ad esempio) dovranno caricare la segnalazione su Piracy Shield, quindi gli ISP, le aziende che forniscono i motori di ricerca, i servizi di DNS e VPN, dovranno bloccare gli indirizzi IP e i nomi di dominio entro 30 minuti dall’avvenuta segnalazione.